Frullatori a immersione, tutto (o quasi) sui minipimer

Se pensate a un frullatore vecchio stampo dovete cambiare prospettiva, perché i moderni frullatori a immersione o minipimer sono tutt’altra cosa, piccoli ma potenti elettrodomestici in grado di lavorare ogni ingrediente di qualsiasi consistenza. Questi versatili utensili elettrici o a batteria frullano, tagliano, sminuzzano, tritano, montano, miscelano, amalgamano (fatemi riprendere fiato!) e fanno anche di più, in modo semplice, rapido e senza sforzo. La cucina ne guadagna e anche la tavola con piatti che, magari, non si erano mai sperimentati prima. E’ legittimo che, a sentire questi poteri miracolosi, venga voglia di acquistarne uno se ancora non lo si possiede, ma prima bisogna fare un po’ di valutazioni sulla qualità, i materiali e la potenza del minipimer che si sta per acquistare.

Oggigiorno, in commercio si possono trovare due macro-tipi di minipimer per quanto riguarda l’alimentazione: a cavo o a batterie. I più tradizionali funzionano con il classico filo da collegare alla presa elettrica, non è che sono da scartare, anzi, in termini di potenza e durata della prestazione sono anche meglio, ma non danno la comodità di un utilizzo in movimento. I cordless, invece, godono di piena autonomia per gli spostamenti in corso di utilizzo, meno in termini di batteria, per saperne di più si possono trovare utili informazioni in questo articolo sui frullatori a immersione senza fili.

Altro ‘distinguo’ è fra modelli base e ‘multifunction’, i basici sono super economici, partono da 10 euro in su, sono venduti a volte senza accessori o, al massimo, con un bicchiere graduato e si prestano ad usi limitati, mentre i ‘multifunction’ sono delle vere e proprie fabbriche ambulanti, venduti in abbinamento ad altri macchinari quali tritatutto e accessori di ogni tipo, dalle pale alle fruste per gli impasti, in vendita a prezzi decisamente superiori che arrivano a sfiorare i 150 euro nei modelli pluri-accessoriati. A fare la differenza nei minipimer è anche l’impugnatura, che negli ultimi modelli si presenta sempre più ergonomica e anti-scivolo, per una maggiore maneggevolezza durante l’uso. Riguardo, invece, la posizione delle lame ci sono apparecchi ‘multifunction’ che ne montano addirittura 3 o 4 a rotazione inversa per tritare anche i sassi. Conta molto anche l’alloggiamento delle lame che devono stazionare al punto giusto per non interferire con la rotazione delle pale e degli altri inserti in movimento.